Elisa Navetta
Probabilmente condizionata dai romanzi e dal pensiero di L.F. Celine, di J. Genet e G. C. Huysmans, l’opera di M. Klimova e il ritratto di un mondo di persone depravate, che non hanno piu nulla di umano, dove esistono solo sentimenti corrotti e squallore. In un certo senso i suoi romanzi sono sintomatici del profondo disagio dell’eta contemporanea. In essi vengono portati alle estreme conseguenze tutti gli aspetti peggiori delle societa contemporanee, e in particolare di quella russa. Nelle sue opere M. Klimova, con un linguaggio compassato e con lucidita estrema, sembra fare l’autopsia alla Russia che non c’e piu mentre, allo stesso tempo, viene analizzata al microscopio anche la Russia sopravvissuta al disfacimento dell’Unione sovietica. Il responso di questa analisi e drammatico: non e rimasto niente di buono; tutto e marcio e putrescente.
I. Biografia
Marusja Klimova e lo pseudonimo letterario dietro cui si cela Tat’jana Nikolaevna Kondratovic, scrittrice, traduttrice, critica cinematografica e giornalista. Della sua data di nascita non e dato sapere. Sappiamo comunque che nel 1980 si laurea in Lettere all’Universita Statale di Leningrado.
E membro dell’Unione dei Giornalisti di San Pietroburgo, dell’Associazione Internazionale dei Giornalisti e dell’Unione degli Scrittori di San Pietroburgo. Fa parte del comitato di redazione della rivista «Dantes». Ha insegnato lingua russa a una scuola privata a Parigi. Dal 1995 collabora con la Scuola Internazionale dei Traduttori Letterari ad Arles in Francia, mentre dal 1997 lavora come corrispondente da San Pietroburgo per «Nezavisimaja Gazeta», un quotidiano di Mosca. Dal 1998 e corrispondente da San Pietroburgo anche per Radio Svoboda. Inoltre e Professore Onorario alla Nuova Accademia di Arti Plastiche di San Pietroburgo.
T. Kondratovic e anche presidente della Societa Russa degli studi su L. F. Celine, lo scrittore francese di cui ha tradotto in lingua russa i romanzi Mort a credit1 e D’Un Chateau L’Autre2. Di questo autore, per la casa editrice Folio di Karkov ha curato anche una raccolta in sei tomi di tutte le opere. Ma, come traduttrice, M. Klimova si e occupata non solo di L. F. Celine, ma ha tradotto anche il romanzo di J. Genet Querelle de Brest3, e Interdit aux Chinois et aux chiens4 di F. Gibault.
Il suo primo romanzo, Golubaja Krov’5 (Sangue Blu), e stato candidato al premio «Severnaja Pal’mira» per l’anno 1997. Nel 1998 viene pubblicato il secondo romanzo, Domik v Bua-Kolomb6 (La Casetta in Bois-Colomb) da «Mitin Zurnal», e subito dopo la pubblicazione, l’opera ottiene un riconoscimento: a M. Klimova viene consegnato da T. Novikov, Presidente della Nuova Accademia di Belle Arti, il Rokfellerovskaja Premja, «за создание образа русского интеллигента с человеческим лицом».7 L’anno seguente, nel 1999, compare, sempre su «Mitin Zurnal», la raccolta di racconti Morskie Rasskazy8 (Racconti Marini).
II. Golubaja Krov’
M. Klimova scrive Golubaja Krov’, il suo primo romanzo, nel 1991, ma esso viene pubblicato solo nel 1996 e in un numero limitatissimo di copie: solamente cento. Tuttavia la scarsita delle copie disponibili di questo romanzo non limita in alcun modo la sua conoscenza o la sua circolazione. In brevissimo tempo, infatti, si sparge la voce tra il pubblico e Golubaja Krov’ suscita una notevole risonanza; il romanzo si fa pubblicita con una modalita che ricorda da vicino l’epoca del samizdat. Per il clamore suscitato, l’opera viene riproposta nel 1999 da «Mitin Zurnal» con un tiratura superiore, di quattromila copie. Un pubblico piu vasto lo accoglie con interesse e Golubaja Krov’ ottiene un notevole successo. M. Klimova, conosciuta come giornalista e come traduttrice, diventa famosa anche come autrice nonche come esponente di spicco di S. Pietroburgo della letteratura «decadente».9
Le vicende narrate in questo romanzo avvengono in un arco di tempo compreso tra il 1987 e il 1991, cioe in un quel particolarissimo momento storico in cui si assiste al vero e proprio sfaldamento dell’Unione Sovietica.
Sebbene vi sia una figura attorno alla quale ruotano le vicende — Marusja (alter ego dell’autrice) — non si puo parlare di lei come del personaggio «protagonista». Golubaja Krov’, infatti, e piuttosto un romanzo corale, costituito da brevi e caotici episodi che si sovrappongono tra loro, senza dei veri protagonisti. Le avventure di Marusja, Pavlik, Kostja e di tutti gli altri sembrano essere un pretesto che l’autrice usa per ritrarre e raccontare di un particolare momento storico e di un ambiente ancora piu particolare. Quelle che M. Klimova narra, infatti, sono le vicende di persone profondamente malate, con gravi disturbi della personalita, completamente e irrimediabilmente pazze. Ogni personaggio e contraddistinto da una particolare turba psichica. E in effetti, nessuno di loro e sano di mente o appare positivo e vitale in questo ambiente che l’autrice costruisce sullo sfondo di una San Pietroburgo appena accennata. Secondo V. Kondratovic «Роман повествует о жизни «задержанного» поколения, канувшего в воронке времени»10; M. Klimova ritrae un’intera generazione di inetti e sfaticati, di pervertiti e di schizofrenici, di adulti rimasti bambini, perennemente insoddisfatti; tutti con un sogno insano nel cassetto, un desiderio da realizzare per il quale sono pronti a fare qualunque cosa, senza fermarsi di fronte a nulla. Questi personaggi non hanno scrupoli ne vergogne, ma le loro follie non sono dettate dal desiderio di sfidare o provocare la societa «normale», di destabilizzare la realta e scuotere le coscienze. Infatti non c’e nessuno che sia davvero sano e che li possa giudicare; non hanno un auditorio; nel mondo di cui parla M. Klimova sono tutti della stessa risma, tutti completamente pazzi. Cosi M. Trofimen’kov descrive i personaggi di Golubaja Krov’: «Они все глубоко безумны.»11
Il loro non e esibizionismo quando mangiano dentro il cestino della spazzatura di fronte ad un ristorante alla moda o tirano arance ai cortei che sfilano sotto le loro finestre o, ancora, raccolgono e mangiano le caramelle dopo averle staccate dal pavimento della stazione ferroviaria. Non cercano l’approvazione di nessuno, non hanno nessun interesse che vada oltre a loro stessi e ai loro impulsi piu immediati. Tutti quanti, pero sembrano rifiutare la realta che li circonda e trovano il modo per sfuggirvi. Cosi Marusja si rifugia nel ricordo dell’infanzia e dell’adolescenza, un’infanzia per nulla serena, ma che evidentemente ai suoi occhi appare migliore della condizione attuale. Marusja e descritta come una bambina molto grassa e testarda, che tutti prendono in giro, e che offre il suo corpo ai militari e ai balordi nelle fabbriche dismesse, senza avere coscienza di quello che fa. Il padre, ossessivo e violento, la picchia continuamente e non si mostra mai affettuoso ne con lei ne con l’altro figlio, Grisa. Inoltre, tutte le notti costringe Grisa a dormire con le braccia appoggiate fuori dalle coperte e lo sorveglia illuminandolo con una pila portatile perche teme che si possa toccare e che cosi facendo diventi omosessuale. L’omosessualita e una componente fondamentale dell’opera. Innanzitutto il titolo, Golubaja Krov’ (sangue blu), e allusivo perche l’aggettivo «goluboj» che significa «azzurro, blu», e utilizzato anche come sinonimo, dispregiativo per «omosessuale». Da questo duplice significato si viene a creare un gioco di parole che risulta piu evidente se si considera che la stragrande maggioranza dei personaggi maschili (e qualcuno anche dei personaggi femminili) sono dichiaratamente omosessuali e quasi tutti vantano un’origine nobile o aristocratica. Essi sono figli di importanti esponenti dell’intelligencija, della vecchia classe dirigente, di noti artisti o addirittura di nobili anche se dal loro comportamento certamente non si intuisce la loro origine. Sono giovani che conducono una vita misera, da clochard, che si comportano in modo osceno e volgare.
V. Kondratovic12 ritiene che vi sia una eco nell’opera di M. Klimova, un’allusione al Satyricon di Petronio per l’argomento e per la struttura dell’opera, costruita in modo asimmetrico e caotico su episodi, talvolta tragici, talvolta grotteschi. Ma i riferimenti e le citazioni non riguardano solamente Petronio. Il romanzo di M. Klimova, infatti, e l’espressione di una visione pessimistica delle cose e della vita che ricorda da vicino quella dello scrittore francese G. C. Huysmans, autore di A Rebours13, vero e proprio manifesto del Decadentismo letterario. Come le opere di G. C. Huysmans, anche Golubaja Krov’, come si accennava sopra, e ambientato in un particolarissimo periodo storico, quello cioe che vede la nascita e l’ascesa della borghesia dopo la dissoluzione della societa costituitasi sotto il regime socialista.
Ma Golubaja Krov’ indubbiamente risente in maggior misura dell’influenza di L. F. Celine. Come lo scrittore francese, anche M. Klimova si dimostra intransigente e dura nei confronti dei personaggi da lei creati, per loro non c’e compassione ne comprensione. D. Volcek, scrittore ed editore di «Mitin Zurnal», afferma che: «Маруся Климова наставляет читателя — «бедные люди» достойны не сострадания, а лишь презрения.» 14 E, come nota M. Trofimenkov, l’autrice appare solo un poco piu indulgente nei confronti di Marusja, che e vittima e carnefice non solo in questo, ma anche nel secondo romanzo di M. Klimova: Domik v Bua-Kolomb.
III. Domik v Bua-Kolomb
Questo secondo romanzo di M. Klimova puo, a tutti gli effetti, apparire il seguito di Golubaja Krov’. In esso ritroviamo il personaggio di Marusja e la stessa struttura (brevi episodi che si sovrappongono) da romanzo corale, anche se lo scenario, ad una prima occhiata, appare completamente diverso. Difatti, M. Klimova ambienta il suo secondo romanzo non piu in Russia, ma in Francia, nella citta di Parigi; ma in una Parigi dai contorni sfumati che funge solo da sfondo alle vicende, mentre in primo piano si muovono in modo disordinato e frenetico i protagonisti, quasi tutti russi. Alcuni emigranti russi che vengono a contatto con parigini bohemien sono i protagonisti di tutte le vicende narrate. «…Хотя действие романа происходит в Париже» scrive V. Kondratovic nella prefazione al romanzo, «роман Маруси Климовой прежде всего о России, точнее, о встрече России с Западом».15
In Domik v Bua-Kolomb si racconta — di un poeta ossessionato da questioni religiose che si incontra con una arrabbiata femminista — di una semplice ragazza di campagna che viene dalla Russia che viene a contatto con un professore francese — di un tossicomane mezzo matto che si incontra con la Francia che ha sempre sognato — di una editrice della «nuova Russia» che si confronta con un vero parigino bohemien. Ma questi incontri sono una fonte di delusione e amarezza per tutti i protagonisti del romanzo.
Alcuni episodi sono divertenti, altri grotteschi, ma l’atmosfera dominante, che percorre tutto il romanzo e principalmente un’atmosfera di tragicita.
Il linguaggio di M. Klimova e compassato, ha toni pacati, e contribuisce ad accentuare il senso di pesantezza della narrazione. Secondo l’opinione di V. Kondratovic16 si puo considerare la prosa di Domik v Bua-Kolomb legittima erede della migliore tradizione puskiniana.
L’idea principale su cui si regge il romanzo e che Parigi (cosi come tutto il mondo) e popolato da mostri ripugnanti, da esseri abominevoli e proprio come in Golubaja Krov’, non c’e nessuno davvero sano, ne si intravede alcuno spiraglio di salvezza.
Secondo M. Trofimenkov17 Domik v Bua-Kolomb di M. Klimova e capace di provocare un senso di nausea fin dalle primissime pagine, e addirittura fin dalle righe iniziali del romanzo dove l’autrice presenta una metafora esistenziale davvero insolita e provocatoria: «Унитаз представлялся ему огромной чашей, а вода, наполнявшая его, символизировала страдания, общее количество которых уже достигло какой-то критической черты и никак не уменьшалось».18
Per M. Klimova la vita non procura che afflizioni e delusioni ed e perfino inutile conoscere persone nuove o cercare di ricominciare l’esistenza in un luogo diverso, a Parigi o a Berlino ad esempio; a questa degenerata e tristissima realta non si sfugge in alcun modo, neanche andando per mare, come tentano di fare i personaggi di Morskie rasskazy.
IV. Morskie Rasskazy
Nel 1999 M. Klimova scrive Morskie Rasskazy, una serie di racconti incentrati sulle avventure di alcuni marinai della flotta russa, ambientati prima, dopo e durante il periodo della dissoluzione dell’Unione Sovietica. L’introduzione all’opera ci informa che il padre ed il fratello dell’autrice hanno fatto parte di questa flotta e hanno vissuto in prima persona alcune delle vicende narrate nel libro. «С детства Маруся слушала байки из морской жизни, которые наложили неизгладимый отпечаток на ее психику. Сборник «Морские рассказы» — тому ярчайшее свидетельство.» 19
Per certi versi la raccolta di racconti Morskie Rasskazy si discosta dalle due precedenti opere di M. Klimova. Intanto, non c’e piu il personaggio di Marusja e le vicende non sono ambientate in nessuna citta come San Pietroburgo o Parigi. Anche la struttura dell’opera e differente. Nei precedenti romanzi, infatti, gli episodi si incastravano l’uno nell’altro in maniera del tutto casuale e l’autrice non perdeva nessuna occasione per raccontare qualche vicenda, ma approfittava anche di un personaggio marginale o di un dettaglio per lanciarsi in confuse digressioni. Senza dubbio in Morskie Rasskazy la narrazione e maggiormente impostata e ogni racconto e una storia a parte, un episodio concluso, sigillato dal titolo. Le avventure di marinai sporchi, pervertiti e ubriaconi non sono raccontate direttamente dalla voce dell’autrice, ma sono esposte come se fossero i ricordi di un vecchio lupo di mare che racconta ad occasionali ascoltatori le sue travagliate esperienze di vita. M. Klimova utilizza l’espediente del vecchio marinaio narratore per prendere le distanze dal racconto e infine scomparire del tutto, come accade in ogni vera opera postmodernista. Al contrario, secondo V. Kondratovic20 il fatto che l’autrice si allontani dal testo e che ricorra a questo personaggio-narratore non si spiega affatto in termini postmodernisti, quanto con un ritorno alla tradizione inaugurata da Povesti Pokojnogo Ivana Petrovica Belkina21 (Racconti di Belkin) del 1830 di A. S. Puskin, dove l’autore lasciava la parola ad un fittizio narratore, un semplice e modesto nobiluomo di provincia.
Sicuramente in Morskie Rasskazy si possono individuare molti e vari legami con la tradizione e soprattutto quella dei racconti di viaggi e avventure di mare (il primo autore con il quale M,. Klimova si confronta e J. Conrad22 di Nostromo). Ma gran parte degli scrittori da cui prende spunto M. Klimova sono quelli francesi di cui l’autrice ha, in passato, tradotto le opere e, in particolare, J. Genet, l’autore di Querelle de Brest.23
In Morskie Rasskazy il protagonista del racconto intitolato Chozjain e un marinaio di colore, imbarcato su una nave russa, che impara un’unica parola di russo: «chozjain» («padrone»), e che sembra ricalcato direttamente sul personaggio di Querelle.24 Esattamente come il Querelle di J. Genet, il marinaio di cui si parla in questo racconto e, per sua scelta, completamente sottomesso, schiavo di un russo che abusa di lui in tutte le maniere e che lo costringe a dormire come uno zerbino ai piedi del suo letto. Come il romanzo di J. Genet, Morskie Rasskazy e un crudo e cinico diario di bordo, su cui sono annotati in maniera stilizzata situazioni di ordinaria follia e tragici episodi (come quello, nel primo racconto, in cui la protagonista e una donna brutta che non ha neanche un nome, e che i marinai chiamano semplicemente «Martyska», «scimmietta»).
Oltre a J. Genet, in Morskie Rasskazy si riconosce anche un riferimento a B. S. Zitkov25 (1882-1938), famoso autore di un omonimo libro per ragazzi.
L’opera di M. Klimova e, a tutti gli effetti, una parodia del libro di B. S. Zitkov. Mentre nel romanzo di quest’ultimo il protagonista, Boris, e un ragazzino di otto anni che dimostra la maturita di un adulto, i marinai di M. Klimova sono adulti dall’atteggiamento infantile, sfaticati e sempre ubriachi che non si differenziano di molto dai personaggi di Golubaja Krov’ e Domik v Bua-Kolomb.
Secondo P. Kubeba26 il tentativo di fondere insieme il genere del racconto per ragazzi con un linguaggio colorito, ricco di espressioni mordaci, ovvero il turpiloquio dei marinai, riesce appieno a M. Klimova. Tuttavia l’opera e piu interessante dal punto di vista antropologico e sociale che da quello stilistico.
IV. Conclusioni
Le opere di M. Klimova potrebbero essere lette come un tutt’uno, dal momento che tutti e tre i suoi romanzi presentano le stesse caratteristiche e affrontano l’unico argomento dello squallore della realta e della depravazione di chi la popola. Qualche motto di simpatia lo puo suscitare un personaggio-mostro piu ingenuo degli altri che si caccia in situazioni grottesche, ma in definitiva l’atmosfera delle tre opere di M. Klimova e soffocante e claustrofobica.
Di questi mostri S. Kuznecov dice:
Может, сто лет назад они [«уроды»] бы и вызвали омерзение — сегодня ничего, кроме понимания и слабой симпатии, они не вызывают. В гости я их, может быть, звать бы и поостерегся, но встретиться где-то в городе было бы интересно.27
Mentre per O. Karelin non solo i protagonisti delle opere di M. Klimova sono mostruosi e suscitano curiosita, ma tutto il mondo che l’autrice costruisce: «Мир Маруси Климовой странен. […] Тем удивительнее этот мир, в котором каждое отдельное событие или герой реальны и узнаваемы, но сам он кажется совершенно невозможным, немыслимым».28
In tutti romanzi si intravede un concetto di fondo: non sono pazzi e schizofrenici solamente i personaggi, ma la realta tutta. Nelle opere di M. Klimova, infatti, scompare definitivamente la linea di confine tra normalita e follia. E se nell’opera di A. Melichov il protagonista di Eros i Tanatos, Iridij Viktorovic, e il solo malato e nel confronto con la realta ordinaria la sua pazzia risulta ancora piu evidente, nei romanzi di questa scrittrice non c’e alcuna normalita, nessuna realta sana con la quale confrontarsi, tutti sono irrimediabilmente pazzi. E proprio per il fatto che Golubaja Krov’, Domik v Bua-Kolomb e Moskie Rasskazy affrontano tutti questa tematica, e in essi sono individuabili decine di citazioni e parodie, si puo giustamente considerare la loro autrice una rappresentante del postmodernismo letterario.
E N. Grigoreva, sulle pagine del «The St. Petersburg Time», conferma questa opinione:
Such high-profile members of the postmodern avant-garde as Vladimir Sorokin, Viktor Erofeyev and Ilya Kabakov have named Klimova as the most topical, talked-about element of contemporary Russian literature.29
Примечания
1 L. F. CELINE, Mort a Credit, Paris, Gallimar, 1962, ed. russa Л. Ф. СЕЛИН, Смерт в кредит, Москва, Мокин, 1994; Фолио, Харьков, 1999, ed. italiana, Morte a Credito, Milano, Garzanti, 1992.
2 L. F. CELINE, D’Un Chateau L’Autre, Nord, Rigodon, Paris, Gallimard, 1974, ed. russa Л. Ф. СЕЛИН, Из Замка в Замок, СПб., Евразия, 1998, ed. italiana, Da un castello all’altro, Torino, Einaudi, 1991.
3 J. GENET, Journal du Voleur, Querelle de Brest, Pompes Funebres, Paris, Gallimard, 1993, ed. russa Ж. ЖЕНЕ, Кэрель, СПб., ИНА-пресс, 1995, ed. italiana, Querelle de Brest, Milano, Il Saggiatore, 1975.
4 F. GIBAULT, Interdit aux Chinois et aux chiens, Editions la Table Ronde, 1997 ed. russa Ф.ЖИБО, Китайцам и собакам вход воспрещен, СПб., Евразия, 1998.
5 M. КЛИМОВА, Голубая Кровь, СПб., Мифрил, 1996 e Митин Журнал, 1999.
6 M. КЛИМОВА, Домик в Буа-Коломб, СПб., Митин Журнал, 1998.
7 «per aver creato la figura dell’intellettuale russo dal volto umano.» T. ВОЛЬТСКАЯ, Книжная полка, «Невское Время», 23.09.1998, n.173
8 M. КЛИМОВА, Морские Рассказы, Митин Журнал, 1999.
9 M. Klimova e stata la principale organizzatrice di una particolare manifestazione, Festival’ Peterburgskogo Dekadansa, che ha avuto luogo a San Pietroburgo nel febbraio 1999. Cfr. A. МАТВЕЕВА, Декаданс, или чужие здесь не ходят, 1999, http://www.guelman.ru/maksimka/title.htm
10 » Il romanzo racconta la vita di una generazione «ritardata», che svanisce nell’imbuto del tempo.» В. КОНДРАТОВИЧ, предисловие, 1991, M. КЛИМОВА, Голубая Кровь, cit.
11 «Sono tutti profondamente folli». М. ТРОФИМЕНКОВ, О романах Маруси Климовой, послесловие, M. КЛИМОВА, Голубая Кровь, cit.
12 Cfr. Ivi, p.5
13 G. C. HUYSMANS, A Rebours, Paris, Fasquelle, 1912.
14 «Marusja Klimova ammonisce il lettore: la «povera gente» non si merita compassione, ma solo disprezzo». ( D. Volcek evidentemente allude al romanzo Povera Gente di F. M. Dostoevskij) Д. ВОЛЧЕК, in С. КУЗНЕЦОВ, Культурный Гид, http://www.russ.ru/journal/culture/guide/index/html
15 «…nonostante che l’azione del romanzo si svolga a Parigi, il romanzo di Marusja Klimova e prima di tutto sulla Russia, o piuttosto, sull’incontro della Russia con l’Occidente». В. КОНДРАТОВИЧ, предисловие, M. КЛИМОВА, Домик в Буа-Коломб, cit.
16 Ivi, p.6
17 М. ТРОФИМЕНКОВ, О романах Маруси Климовой, послесловие, cit.
18 «Il water gli sembrava una enorme coppa, e l’acqua di cui era pieno, simboleggiava le sofferenze, la cui quantita totale aveva gia raggiunto il limite critico e non accennava a diminuire.» M. КЛИМОВА, Домик в Буа-Коломб, cit.
19 «Dall’infanzia Marusja ha ascoltato aneddoti di vita di mare che hanno lasciato un marchio indelebile sulla sua psiche. La raccolta Morskie Rasskazy e la piu vistosa testimonianza di cio.» предисловие, M. КЛИМОВА, Морские Рассказы, cit. p.7
20 Cfr. В. КОНДРАТОВИЧ, предисловие, 1991, M. КЛИМОВА, Морские Рассказы, cit.
21 A. С. ПУШКИН, Романы и Повести, Москва, Художественная Литература, 1971.
22 J. CONRAD, Nostromo: a tale of the seaboard, Harmondsworth, Penguin Books, 1963; ed. Italiana, Nostromo: racconto della costa, Milano, A. Mondatori, 1997.
23 J. GENET, Querelle de Brest, cit.
24 Dal libro di J. Genet il famoso regista R. W. FASSBINDER ha ricavato il suo ultimo film Querelle du Brest, 1982, Columbia TriStar Home Video. Sicuramente M. Klimova, che oltre ad essere una scrittri ce ed una traduttrice e anche critica cinematografica, deve aver visto il film ed essersi ispirata anche ad esso per i suoi racconti.
25 Б. С. ЖИТКОВ, Морские Расскзы, Моска, Детская Литература, 1964.
26 П. КУБЕБА, Митин Журнал номер 57, «Русский Журнал», http://gazeta.ru/knigi/26-05-1999_mitin.htm
27 «Forse, cento anni fa essi [«i mostri»] avrebbero suscitato ripugnanza; oggi non suscitano niente, eccetto comprensione e una debole simpatia. Probabilmente mi guarderei dall’invitarli a casa mia, ma incontrarli da qualche parte in citta sarebbe interessante.» С. КУЗНЕЦОВ, Культурный Гид, http://www.russ.ru/journal/culture/guide/index/html
28 «Il mondo di Marusja Klimova e strano. […] La cosa piu straordinaria di questo mondo, nel quale ogni singolo avvenimento o personaggio e reale e conosciuto, e che appare assolutamente impossibile ed incredibile.» O. КАРЕЛИН, Странный мир Маруси Климовой, «русский журнал», http://www.russ.ru/krug/kniga/19991115.html
29 N. GRIGORIEVA, Who is Who?, Festival & Arts supplement, «The St. Peterburg Times», http://www.sptimes.ru/special/festival/modern.htm
Bologna University, 2000